MARTEDI’ 28 MARZO 2017 ORE 20,30
TEATRO MORLACCHI
Realizzato dall’Associazione LABORATORIO DANZIDEA di PERUGIA
COMUNE di PERUGIA
Assessorato alla Cultura e alle Politiche Sociali
Federazione Nazionale Associazioni Scuole di Danza
Fondazione Nazionale della Danza
Progetto speciale
LEGGERE PER ……BALLARE®
Oggetto di protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
in collaborazione con LIBRO: Che SPETTACOLO! AGIS ROMA
Un passato ritorna in questo spettacolo, assumendo i contorni classici del mito, della leggenda, della bellezza, così come un mito, un eroe greco, è questo padre per l’autrice, mito che vive anche dopo la morte.
Grande e possente nel fisico e nell’animo, lontana nel tempo la nascita di Mario Pezzetta e la sua adolescenza nella campagna perugina, dove incontra il suo destino in un piccolo grammofono che gli dona il padre. Scopre il canto, diventa per tutti “il Ciclone”, che, forte e bello, ammalia con serenate e con una voce potente, le giovani del luogo. Per sostenere gli studi di canto, diventa pugile sul ring: il Perugino e nel contempo l’audizione alla Scala, ma rientra sempre a Cenerente, il suo paese, dove aveva formato una “banda”, con “il Kid”, bello e forte come lui.
Impersonando Creonte dell’Edipo Re alla Scala, Mario Pezzetta diventa Mario Petri, Mario la Roccia.
Mito, epica, arte caratterizzano la sua vita di cantante basso-baritono, soprattutto con l’incontro passionale con Lena, ballerina classica.
La sua vita è teatro, in cui mette in evidenza il suo animo puro e sensibile; . La fama viene con uno splendido Don Giovanni diretto da Karajan, a Vienna,; è la gloria, sono le scritture, ma, purtroppo, dovrà pagare personalmente con l’allontanamento dalla scene quando lascerà Giulietta Simionato, con cui aveva avuto una “distrazione amorosa”, per sposare Lena, il suo vero amore: belli e splendenti come due divinità Mario e Lena vanno incontro alla vita tenendosi per mano.
Continua il mito, tra epos e realtà: i personaggi dei film mitologici, quelli di cappa e spada, la collaborazione agli spaghetti western, tanto cari all’amata figlia Romana.
È nella Petride, l’epopea di Romana Petri, però, che Mario si identifica negli eroi omerici raccontati a Romana, alunna di Zeus adunatore di nembi, Mario diventa Aiace possente, Achille massacratore cuor di leone, Ettore dall’elmo scintillante, Odisseo il luminoso, o il solito Dio Nettuno. Il mondo della gloria epica, delle azioni mosse dagli dei accompagna la famiglia intorno al mito di Odisseo, con Penelope e Telemaco; sogna destini propizi, stagioni favorevoli, ma gli dèi stanno tramando un destino avverso: Mario, dopo il grande successo del Macbeth al Maggio Musicale Fiorentino, viene abbandonato da chi doveva credere nella sua rinascita; il ritiro dalle scene è conseguente all’amarezza ed alla delusione per un tradimento, che ha lacerato il suo cuore di fanciullino pascoliano.
Muore prematuramente all’età di 63 anni, eternamente giovane nel cuore e nel pensiero della figlia Romana, e ,come i figli degli dèi, gli eroi, trasfigurato ed onnipresente nelle voci della natura.
Prof. Bianca Belvederi Bonino